Siamo costantemente in cerca di nuove soluzioni decorative, nuove superfici da progettare, nuove esperienze da raccontare. Cerchiamo il lato positivo delle novità ma spesso non svuotiamo prima la mente dalle prassi consolidate tradizionali e cadiamo in errori di superficialità.

Ho elaborato questi pochi ma incisivi “comandamenti” per mettere sulla “corretta via” il nuovo installatore e il progettista e per iniziare il nuovo viaggio nel mondo delle realizzazioni in resina, con un “atto di fede”.

Questi 3 COMANDAMENTI costituiscono le precondizioni obbligatorie, affinchè l’esperienza con le resine risulti positiva e soddisfacente, sotto tutti gli aspetti: pratico, estetico ed economico.

1o Comandamento: valutazione e preparazione del fondo di posa

La NON riuscita di un pavimento in resina deriva soprattutto da una NON corretta preparazione del supporto e da una ERRATA valutazione del sottofondo di posa.

La preparazione del supporto ha una importanza fondamentale. Spesso capita di imbattersi in pavimenti in resina soggetti a esfoliazione o distacchi localizzati dal sottofondo. La causa, nella maggior parte dei casi, è da imputare ad una totale mancanza di preparazione del sottofondo o ad una valutazione superficiale delle caratteristiche chimiche e fisiche del supporto.

Nella normalità dei casi la preparazione del supporto prima della posa di una pavimentazione in resina ha lo scopo di creare la ruvidità e porosità necessaria ad un migliore ancoraggio fisico del rivestimento, e chimico, attraverso la funzione impregnante e primerizzante di alcune resine specifiche per fondi di posa.

Tuttavia, per la maggiore, è necessario provvedere ad interventi di rimozione, pulizia e ripristino, delle pavimentazioni esistenti o di massetti ammalorati, nella gestione dei quali devono necessariamente essere impiegate macchine e tecniche specifiche.

2o Comandamento: saldo ancoraggio al supporto

La preparazione del fondo di posa è una operazione imprescindibile per la realizzazione di un buon pavimento in resina. Carenze chimiche del formulato possono compromettere l’adesione del rivestimento causandone il distacco. Tutti i buoni applicatori lo sanno, dopo aver correttamente verificato lo stato del supporto ed effettuato le opportune operazioni di preparazione, la prima operazione fondamentale è impregnare lo strato superficiale del supporto mediante un primer resinoso che ha la capacità di penetrare attraverso le porosità e di fissarsi in esse. Applicato sul supporto, il primer conferisce proprietà antipolvere e di ripresa di getto, promozione dell'adesione ai passaggi successivi.

3o Comandamento: corretta scelta del ciclo resinoso

Si ritiene che lo spessore del pavimento in resina determina la sua resistenza e la durata nel tempo. E’ giusto ritenere che la durata di un sistema resinoso sia fortemente influenzata dallo spessore, ma è altrettanto vero che essa sia funzione anche della natura e consistenza del supporto, delle condizioni di utilizzazione e di traffico, della presenza o meno di agenti aggressivi, di fenomeni di umidità ambientale, della corrispondenza tra ciò che si prevedeva fossero le condizioni di impiego e l’utilizzo reale del rivestimento ed ultimo, ma non meno importante, le possibili cause di degrado del sottostante supporto (prevedibili?).

Può benissimo accadere che un rivestimento con spessore finale più alto, rispetto a un altro, possa poi avere una “vita” più breve. Ciò può avvenire perché nel progettarlo non si e tenuto conto di tutte le esigenze prestazionali necessarie, trascurandone alcune, ad esempio le sollecitazioni che il sistema doveva sopportare durante l’uso, l’interazione tra supporto e rivestimento e le condizioni ambientali, avendone privilegiato altre, più apprezzate al momento della scelta dei lavori, ma meno determinanti ai fini della durata, come: l’aspetto estetico, il prezzo, un minor tempo esecutivo a discapito di particolari importanti per la durata: superficialità nella preparazione del supporto o degli strati intermedi, mancato rispetto dei tempi di sovrapposizione degli strati, ecc..

La maggior parte delle problematiche post-applicazione deriva da una non corretta valutazione del ciclo da adottare e da una superficiale preparazione del ciclo stesso. Il rivestimento di stacca? presenta bolle? si graffia? non è pulibile? il colore del pavimento è cambiato nel tempo? La corretta scelta del ciclo resinoso, la perfetta realizzazione, l’adeguata manutenzione, sono gli elementi primari per ottimizzare la durata nel tempo di una pavimentazione in resina.

Bisogna seguire e coltivare la conoscenza degli standard sulle caratteristiche dei supporti di applicazione, sulla corretta identificazione dei prodotti e delle tecniche di applicazione. Contribuire alla crescita e allo sviluppo di competenze chiare negli applicatori e progettisti partner con programmi formativi che prevedono un percorso di crescita professionale nel settore dei pavimenti in resina, della resina per pareti, e dei rivestimenti continui in resine e microcemento, con applicazioni che spaziano dal campo decorativo, alle soluzioni più tecniche per l'industria.

Autore

Angelica Cataldo
Titolare ARKdeko'® Design, ideatore PROFESSIONE RESINA
Richiedi una consulenza: https://www.professioneresina.it/contatti

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